A volte la parte più difficile di una ricetta non è la sua realizzazione, ma il riuscire a scriverla nella maniera corretta, cercando di renderla più chiara e replicabile possibile. Lo ammetto: ho procrastinato molto prima di scrivervi questa ricetta, perchè penso che le parole siano un grosso limite nel cercare di spiegarvela e mi piacerebbe poterlo fare con un video (chissà, magari nei prossimi giorni…).
Quindi, perdonatemi se sarò un po’ prolissa, ma questa ricetta non è la solita ricetta-facile-veloce-pratica-senzaattrezzatura. Però è buona. Dannatamente buona. E l’ho già testata più e più volte prima di scrivervela, per essere sicura di non fare strafalcioni.
Inizio con diverse premesse:
- La ricetta è frutto dello studio matto e disperatissimo del mio amico Andrea (che ha cercato di spiegarmi tutto con santissima pazienza)
- Vi servirà una planetaria (o, per piccole quantità di impasto, cioè 1 o 2 pizze, va bene anche lo sbattitore elettrico, utilizzato con i ganci per impastare e non le fruste)
- Io per la cottura utilizzo un fornetto G3Ferrari, Andrea un Ooni Karu (sono entrambi forni casalinghi apposta per la cottura delle pizze: raggiungono temperature che il forno di casa non raggiungerà mai). Anche l’Ariete ha fatto un fornetto simile, di prezzo però più basso.
- Non lasciamo al caso la scelta della farina: scegliete una buona farina, che abbia un W piuttosto alto (il “W” indica la forza della farina), nonchè un contenuto più alto di proteine. Io utilizzo la Garofalo W350 e mi sto trovando molto bene.
- Usate acqua fredda: d’inverno va bene a temperatura ambiente, d’estate acqua di frigo
- Usate lievito di birra fresco, avrete un risultato migliore rispetto al lievito di birra secco
- Non superate il 70% di idratazione
- Armatevi di santa pazienza
- Divertitevi
Qui vi lascio le dosi: utilizzate lo slot in alto per decidere la quantità di pizze che volete fare e le quantità degli ingredienti cambieranno di conseguenza.
Porzioni |
pizze
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- 590 g di farina W 350
- 410 g di acqua fredda
- 22 g di sale
- 1,5 g di lievito di birra fresco
- Farina di semola in abbondanza
Ingredienti
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- Mettete tutta la farina nella ciotola della planetaria e aggiungete il lievito di birra sbriciolato al suo interno.
- Ora aggiungete poco meno di metà dell’acqua e iniziate ad impastare con il gancio. Impastate fino a quando nella planetaria la farina risulterà tutta idratata, anche se l’impasto sarà ancora tutto slegato.
- Iniziate ora ad aggiungere la restante acqua poca per volta. Mettetene pochi grammi, fatela assorbire continuando ad impastare con il gancio e poi aggiungete altra acqua, procedendo così fino ad esaurimento dell’acqua.
- Nel frattempo aggiungete anche il sale.
- La cosa importante è che, prima di aggiungere acqua, quella messa in precedenza sia ben assorbita e non ve ne siano residui sul fondo della ciotola.
- Dopo aver aggiunto l’ultima parte di acqua, impastate fino a quando l’impasto sarà ben incordato (tirandone un lembo, si formerà una specie di “velo” che non si deve strappare), avendo cura di non farlo scaldare eccessivamente.
- Ora trasferite l’impasto sul piano di lavoro e, con le mani umide, stendetelo leggermente e tiratelo dai lati. Lasciatelo riposare così per 3-4 minuti e poi dategli qualche piega. Chiudete il panetto facendolo scorrere sul piano di lavoro, fino ad ottenere un panetto liscio e compatto.
- Riponetelo ora in un contenitore oliato (prediligete un contenitore dai bordi alti e con la base larga circa quanto il panetto stesso). Chiudete con un coperchio e fate riposare per 1 ora a temperatura ambiente.
- Ora riponete il contenitore in frigo: sarebbe meglio tenerlo a 6°C. Io lo tengo nel cassetto della frutta, trovo che ci sia la temperatura ideale.
- Fate maturare l’impasto in frigo per un minimo di 18 ore (fino ad un massimo di 36). L’ideale sarebbe 24 ore.
- Ora cospargete il piano di lavoro con un leggero strato di farina di semola e rovesciateci sopra l’impasto.
- Ora praticate lo “staglio”: dividete l’impasto in panetti da 250 g, utilizzando preferibilmente un tarocco.
- Portate i lembi di ogni panetto verso l’interno, poi mettete la chiusura a contatto con il piano di lavoro e formate delle palline.
- Io a questo punto trasferisco le palline su una teglia abbondantemente cosparsa di semola, leggermente distanziate tra loro. Le cospargo con un altro po’ di semola e copro con un po’ di pellicola, che stia solo appoggiata. Poi metto la teglia nel forno spento e lascio lievitare per 3 ore a temperatura ambiente.
- Una volta lievitate, cospargo il piano di lavoro con abbondante semola e stendo una pallina alla volta, premendo con le dita prima al centro e andando poi verso i bordi (avendo cura di scoppiare eventuali bolle, che in cottura brucerebbero).
- Ora la pizza è pronta: guarnitela come preferite e poi mettetela a cuocere. Io, con il fornetto G3Ferrari, la faccio cuocere per circa 4 minuti, ruotandola leggermente durante la cottura.
- Se volete provarla nel forno di casa, il mio consiglio è di portarlo alla massima temperatura e, se possibile, di utilizzare una pietra refrattaria.