Faccio outing: non so fare le uova in camicia. O almeno, non le sapevo fare fino a ieri. Ci ho provato in tutti i modi: ho guardato video su YouTube, le ho viste fare dal vivo, ho letto le istruzioni, guardato foto passo-passo, ma ogni volta che provavo a rifarle combinavo qualche danno. Facevo tutto per bene, con l’acqua alla temperatura giusta, le giuste dosi di aceto, creavo il vortice, mettevo l’uovo in una ciotolina, lo mettevo delicatamente nel vortice di acqua e poi…e poi boh, mai una volta che sia venuto. Ma mai una eh, nemmen per sbaglio.

Così, a furia di rovinare delle povere uova, ho avuto l’illuminazione: e se le facessi al microonde? Cosa potrebbe mai andar storto? Niente. Stranamente, nonostante la mia vita sia governata dalla legge di Murphy e da tutti i suoi corollari, per una volta nulla è andato storto. Quindi è da due giorni che mi sento Cracco e perciò nelle ultime 48 ore ho mangiato il numero di uova che uno sportivo si mangia in circa 5 mesi. Bene così.

Nonostante il microonde sia stato la mia ancora di salvezza nel periodo buio in cui sono stata per circa due mesi senza cucina (ebbene sì, ma questa è una storia lunga…), mi dimentico spesso del suo potenziale. Ora provate a preparare le uova e diventate dei piccoli Cracco anche voi. Poi, se volete sapere qualcosa di più riguardo all’elettrodomestico più sottovalutato della storia e sui suoi mille usi, vi invito come al solito a leggere l’articolo che ha scritto Andrea di KTechBBQ.