L’Oste della Bon’Ora a Eataly Lingotto

Qualche sera fa, io e Maria Lucia, la mia coinquilina, siamo andate a cena a Eataly Lingotto, ospiti dell’Oste della Bon’Ora.

Ma chi è l'”Oste”? L’Oste è Massimo, un omone simpaticissimo che ci ha accolte facendoci subito sentire a casa, tra battute e aneddoti divertenti. Il suo ristorante ha base a Grottaferrata (Roma) ma, in collaborazione con Eataly, ha dato vita ad un temporary restaurant che resterà nella sede del Lingotto fino al 15 di Luglio.

Ci ha fatte accomodare accanto ad una finestrella che ci garantiva una visuale diretta sulla cucina, dalla quale abbiamo potuto ammirare la preparazione dei diversi piatti. Come al solito, io resto incantata a vedere come si muove la brigata in una cucina di un ristorante: ritmo perfetto, velocità, concentrazione, pulizia, creatività. Ed è proprio la creatività quella che non manca in alcun piatto: anche se l’impronta è senza dubbio quella della cucina romana, in ogni portata si avverte un tocco personale, quel qualcosa che ti fa dire “Wow, mi sono accorta di non aver mai mangiato una carbonara così in tutta la vita!” (e ve lo giuro, di carbonare ne ho mangiate tante!).

Ma qualsiasi cosa io possa dirvi, non renderà mai abbastanza l’idea: vi faccio direttamente vedere cosa abbiamo mangiato e cosa si può ordinare dal menù.

 

Abbiamo iniziato con due piatti freschissimi: la panzanella (preparata con verdure freschissime, croccanti al punto giusto, accompagnate da pane croccante) e la tartare de “La Granda” (con crudo di zucchine e grana).

 

 

Abbiamo poi proseguito con due dei “Tre moschettieri”: il trio sarebbe composto da Amatriciana, Carbonara e Cacio e Pepe. Noi abbiamo provato le prime due e ne siamo rimaste entusiaste!

 

 

Abbiamo proseguito, su consiglio dell’Oste, con due secondi non proprio leggerissimi, ma sicuramente buonissimi: la trippa e gli straccetti.

 

Anche se eravamo pienissime probabilmente già dopo il primo, abbiamo comunque trovato uno spazietto per il dolce (lo si trova sempre…). I dolci nel menù sono due e li abbiamo assaggiati entrambi: uno si chiama “Maria Luisa” (prende il nome dalla chef ed è una crema accompagnata con frutta di stagione, nel nostro caso da albicocche), mentre il secondo era una coppa di cheesecake con le pesche. Deliziosi entrambi!

 

 

 

Avevo detto all’Oste che il giorno dopo avrei avuto un esame. Lui mi ha suggerito di dormire con il libro sotto al cuscino, in quel modo avrei imparato tutto, preso 30 e Lode e sarei tornata a festeggiare da lui. Purtroppo il 30 e Lode non è arrivato, è arrivata solo una bocciatura che mi fa rodere un po’, ma di sicuro dall’Oste tornerò perchè, anche se non avrò nulla da festeggiare, lui sa come far tornare l’allegria!

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